Cosa è RightMessage e perché è utile?

RightMessage è una piattaforma essenziale per personalizzare contenuti del proprio sito in funzione dell’utente.

Si possono personalizzare elementi di una pagina come titoli, paragrafi e specifiche parole; modificare sfondi e immagini, video, link e call to action. Ancora si possono personalizzare form, questionari ed email.

A chi serve?

Uno strumento di marketing. Se stai valutando una piattaforma di marketing automation, potresti poter considerare anche RightMessage.

Quanto costa?

Esistono due livelli che differiscono per le funzionalità che mettono a disposizione. Il prezzo delle due versioni dipende poi dal numero di utenti unici che visitano il sito ogni mese.

La versione completa si differenzia da quella base fondamentalmente per la capacità di personalizzare le pagine.

Si parte da 29$/129$ mese per le due versioni con 2.000 utenti unici/mese

Passando per 79$/179$ per 10.000 utenti unici/mese con prezzi a crescere linearmente in funzione del numero degli utenti unici al mese.

Come funziona RightMessage?

Per chi dovesse avere un minimo di dimestichezza con le piattaforme di Marketing Automation, RightMessage mi ha dato l’impressione di essere un prodotto che replica il cuore di quelle piattaforme, senza la sovrastruttura che le avvolge.

Niente CRM, niente editor interni, niente servizio di email… Fondamentalmente hai un motore che gestisce delle regole e permette di controllare servizi esterni (o un sito web).

Il punto però è: sulla base di cosa definisco delle regole? Sulla base di cosa RightMessage mostra ad esempio il testo A ad un utente ed il testo B ad un altro utente? E cosa accade quando un utente visita per la prima volta il mio sito?

Non è un database di utenti profilati

Anzitutto, togliamo un primo dubbio. RightMessage non ha un database di utenti profilati che vengono riconosciuti sulla base dei loro comportamenti su altri siti.

Tutte le regole si basano su dati che vengono fondamentalmente acquisiti dalla piattaforma stessa per il singolo sito o che, pur stando su altri sistemi, sono comunque in tuo possesso (ad esempio, dati presenti nel tuo CRM che permettono di identificare utenti diversi).

L’editor delle regole

Quando si parla di Marketing Automation, spesso le piattaforme mettono in bella mostra i loro editor visuali con i quali si possono “disegnare” le regole (processi anche spesso particolarmente articolati che promettono di risolvere problematiche complesse).

Ecco, quella parte è presente in RightMessage ed è quella che permette di far accadere la “magia”. Con una serie di “Se <l’utente è id questo tipo> e <succede questo> allora <fai quello>” hai la possibilità di inserire i visitatori del tuo sito all’interno di quelle che RightMessage chiama segmenti.

I segmenti

I segmenti sono come cartelle nelle quali i visitatori del tuo sito vengono inseriti. Decidi tu quali e quanti segmenti debba avere il tuo sito e quali criteri determinino l’inserimento di un utente in un segmento piuttosto che nell’altro.

L’inserimento di un utente in un segmento (alla prima visita) ed il riconoscimento del segmento a cui appartiene un utente alle visite successive (così come lo “spostamento” da un segmento ad un altro) è una parte del “gioco”… quella che viene all’inizio della sessione di navigazione.

Una volta che RightMessage assegna un segmento all’utente è in grado poi di applicare le personalizzazioni a quell’utente. Personalizzazioni che, come dovrebbe essere chiaro, non sono in realtà per singolo utente, ma per segmento.

Quali criteri sono disponibili per segmentare?

Ed ecco infine il tassello mancante. Dopo aver deciso che sul mio sito ci sarà il segmento “Smartphone”, il segmento “Computer”, il segmento “Videogame” e il segmento “Altro”, come stabilisco a quale segmento debba appartenere un visitatore?

Qui entrano in gioco le condizioni. Sono le funzioni che ci mette a disposizione RightMessage e sulla base delle quali un utente finisce in uno segmento piuttosto che in un altro.

Andiamo da quelle più semplici come l’url di una pagina visualizzata, l’indirizzo del sito da cui proviene un utente (referral), uno specifico parametro presente nell’URL (querystring) o il valore di una variabile javascript, fino a condizioni più complesse.

In genere qui si richiede di connettere RightMessage al tuo CRM o al tuo sistema di mailing (come ad esempio MailChimp) e RightMessage è in grado di creare condizioni basandosi sui dati esterni.

Cosa succede al primo accesso?

Tecnicamente accade esattamente quello che accade ad ogni altro accesso. Il sistema cerca un cookie presente sul dispositivo dell’utente per riconoscerlo. Agli accessi successivi l’utente avrà questo cookie mentre al primo accesso no.

Un modo classico per riconoscere l’utente fin dalla prima visita è quello di integrare RightMessage con un sistema di mailing, preparare una mail da inviare ad una lista (che devi già avere – RightMessage non si occupa di gestire la lista) e fare in modo che questa email contenga un link tracciato riconosciuto da RightMessage.

Si ricade così nella condizione basata sul parametro della querystring e da lì si prosegue.

Qual è il senso dei segmenti?

Esistono diversi approcci all’utilizzo dei segmenti. Ma il punto è che avendo dei segmenti, posso preparare dei contenuti diversi per ogni segmento.

Tuttavia, specialmente nel B2B dove l’utente ha bisogno di acquisire diverse informazioni (e quindi magari di tornare più volte sul sito) può essere interessante prevedere diversi livelli di segmenti.

Così ad esempio, anzichè avere il livello “smartphone”, potrei avere i livelli “smartphone beginner“, “smartphone medium” e “smartphone ready to buy” (sostituisci “smartphone” con un qualunque prodotto/servizio tipico di un’azienda B2B) dove gli utenti presenti nell’ultimo livello sono quelli pronti per essere passati al reparto vendita.

Naturalmente questo potrebbe avere senso comunque anche per il B2C, dove effettivamente agli utenti nel segmento “smartphone ready to buy” potrebbero essere mostrate offerte speciali.

Le regole quindi non servono solo per assegnare un segmento ad un utente (in alcuni casi un utente può essere presente anche in più segmenti contemporaneamente), ma anche a far “muovere” un utente da un segmento all’altro.

Vantaggi

Hai un sistema che, con un costo tutto sommato abbordabile, ti permette di personalizzare il tuo sito senza doverti sviluppare internamente questa funzionalità.

Svantaggi

Non ha un motore di clustering automatico (cioè di segmentazione automatica). L’opzione “auto-segment” fa riferimento ad una funzionalità che però non assegna automaticamente il segmento all’utente.

Non che il clustering automatico sia una funzionalità così diffusa, anzi, è riservata in genere a sistemi di fascia alta.

Ad ogni modo è utile specificarlo.

Alternative a RightMessage

Come dicevo all’inizio, ritengo che RightMessage possa essere messo in competizione (quantomeno indiretta) con le piattaforme di marketing automation.

Non sono esattamente la stessa cosa, ma chi dovesse acquistare RightMessage potrebbe non avere più bisogno di una piattaforma di Marketing Automation, quantomeno nelle sue funzionalità più classiche (mail automatiche, personalizzazioni di landing page, ecc).

Alcuni concorrenti più diretti possono essere Bronto e InstaPage.


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