Questo articolo si rivolge a tutti quelli che non hanno ancora trovato la propria strada e a tutti quelli che l’hanno trovata, ma che (boh!) c’è qualcosa che non gli torna. Parla di multipotenzialità e di come, quando si scrive un curriculum, il fatto che non si riesca a collocarsi in una specifica categoria, non significa necessariamente qualcosa di negativo.
Emilie Wapnick
Qualche tempo fa, quasi per caso, trovai online il video di Emilie Wapnick del suo intervento al TED. Il video, dal titolo “Perchè alcuni di noi non hanno un’unica vera vocazione” inizia con la migliore delle domande “Cosa vuoi fare da grande?”. È un video dove si parla di persone multipotenziali e del cosiddetto concetto di multipotenzialità.
Emilie racconta di come la domanda “cosa vuoi fare da grande?” l’abbia assillata durante tutta la sua infanzia e adolescenza e ipotizza – a ragione credo – che questa domanda venga fatta tante, troppe volte a tutti i bambini/adolescenti, quantomeno nella società occidentale.
Perchè troppe volte?
Perchè la domanda prevede che le persone che la ricevono, diano una sola risposta. I classici “medico”, “veterinario”, “ballerina”, “astronauta”, “esploratore” (va ancora di moda l’esploratore?) e tanti altri, anche meno classici.
Nessuno si aspetterebbe una risposta del tipo: “voglio fare il programmatore di videogiochi, ma anche il regista, lavorare con le persone e scrivere un libro… e laurearmi in filosofia“.
Sei pazzo? Dopotutto, chi fa tante cose… è come se non ne sapesse fare nessuna. O no?
Beh, no!
Il video di Emilie (dal quale è stato anche pubblicato il libro dal titolo “diventa chi sei“) è illuminante in tal senso.
Non ti dico di andare a vedere adesso il video… ma piuttosto di:
- finire questo articolo
- mettere un bel like sul social dove l’hai visto (ammesso che tu non sia arrivato qui direttamente da Google)
- condividerlo su uno dei tuoi canali social
- iscriverti al mio canale YouTube (sì, non c’entra con quello che ti sto raccontando, ma sai… sono un multipotenziale, ho anche un canale YouTube, quindi è un buon momento questo per fartelo conoscere ?)
- Seguirmi (anche) su uno degli altri miei canali (un contenuto al giorno dal lunedì al venerdì): Facebook, LinkedIn o Twitter
- e solo a questo punto, solo dopo aver fatto tutte le cose ai cinque punti precedenti, andare a vedere il video di Emilie (lo trovi qui in fondo) ?
Cosa vuol dire essere multipotenziale?
Anzitutto, multipotenziale non è una parola negativa. Può essere vista come l’opposto di persona specializzata, cioè quelle persone che hanno acquisito una grande esperienza occupandosi e continuando ad occuparsi di una sola tematica (qualcuno dice che servano 10.000 ore per diventare esperto).
Un multipotenziale è una persona che, semplicemente, ha più interessi e capacità creative. Significa avere capacità multiple.
Steve Jobs, Leonardo Da Vinci, Richard Branson ed Elon Musk sono multipotenziali (ti piace già di più adesso questa parola? ?)
Ovviamente, che tu abbia una sola passione o più passioni, nella propria vita privata ogni persona è libera di coltivare i propri interessi.
E si è liberi di coltivare i propri interessi anche da esperti chiaramente: si chiamano hobby. Avvocati esperti di diritto societario appassionati di scacchi. Esperti di ottimizzazione di campagne digitali amanti del giardinaggio. E così via.
Ma cosa succede quando si hanno più interessi in ambito professionale?
T-Shape
Nelle risorse umane, si utilizzano due lettere per descrivere i tipi di profili delle persone:
- Il “profilo a I” (o I-Shape) è una persona specializzata in un settore specifico. È lo specialista.
- Un “profilo a T” (o T-Shape) è invece una persona che ha una specializzazione (la gamba lunga della T) alla quale affianca una serie di altre competenze (l’asta orizzontale della T).
T-Shape quindi è già un concetto che si avvicina di più al multipotenziale. Probabilmente poi qualcuno lo farà coincidere con il concetto di multipotenziale, perchè introdurre altre lettere come N-Shape o M-Shape non farebbe altro che creare inutile complessità.
Molte multipotenzialità
Non c’è nessuno scontro tra multipotenziali e specialisti. Anzi, chi deve formare un team cerca di coinvolgere persone delle due tipologie, perchè è dalla collaborazione di “I” con “T” che nascono i team migliori.
Ad ogni modo, così come ci sono diverse specializzazioni, esistono anche diverse tipologie di multipotenziali. Emilie Wapnick dà una descrizione molto efficace del tipo di multipotenziale.
Gli interessi di un multipotenziale possono essere simultanei o sequenziali… o manifestarsi in qualunque altra forma intermedia.
Quanti progetti ti piace avere sul tavolo contemporaneamente? Qualcuno ne segue diversi contemporaneamente, altri si concentrano su un progetto per mesi o anni per poi passare ad altro (ad altro, nel senso proprio di altri contesti, completamente differenti).
Io ad esempio ho questo blog, il canale YouTube con i suoi sottoprogetti, i progetti marketing dei clienti che seguo, un progetto di video-animazione per bambini, i miei corsi di formazione, ecc. Ho altri progetti che sono nel cassetto (libri, musica, teatro) perché fisicamente non è possibile seguirli tutti, pena l’abbassamento della qualità.
Probabilmente in futuro, alcuni dei progetti che sto seguendo ora, verranno abbandonati in favore di altri.
Il punto è che quasi tutti ci troviamo da qualche parte lungo quella linea.
Io sono stato nella parte sequenziale per un sacco di tempo. Ma adesso, anche solo il fatto di valutare positivamente l’interesse per più tematiche è un bel passo… prima l’avrei vissuto come una perdita di tempo.
Se ti interessa il tema, ti suggerisco anche di dare un’occhiata alla storia di Roberto Mercadini (altro canale YouTube da vedere dopo che hai finito qui) che è stato sviluppatore per anni e ora fa teatro.
Esprimi la tua multipotenzialità
Spesso non è facile capire che seguire più percorsi, anche contemporaneamente, è la strada giusta per te.
Ad ogni modo, già non è facile capire qual è la propria strada. Non limitiamoci cercando di seguirne solo una se l’indole ci spinge ad esplorare.
Oggi il mio profilo LinkedIn è così (domani chissà). Ma queste quattro voci (Marketing B2B, Software Architect, Project Manager, Videomaker) sono quelle che in questo momento rappresentano al meglio le attività sulle quali sono focalizzato. E questo stesso blog parla di cose diverse, che ruotano attorno a queste tematiche (allargandosi anche un pochino talvolta).
Quindi. Messo il like? Condiviso l’articolo? (se hai un blog, magari linkalo sulle tue pagine – senza nofollow, mi raccomando – in modo da aiutarmi a migliorare il posizionamento organico del mio sito). Iscrizione al mio canale YouTube fatta? Canale social scelto?
Bene, allora buona visione ?
Inviami eventuali domande, condividi l’articolo con qualcuno a cui pensi possa interessare e linkalo nel tuo blog se ne hai uno.